Il Dodecaedro stellato è la stellazione del dodecaedro che rappresenta il Cosmo, l’Etere, il Prana.
L’opera dell’Amore nell’Etere.

Dodecaedro

Cosa è un Dodecaedro?

In geometria solida il dodecaedro è un poliedro con dodici facce. Generalmente con questo termine si intende però il dodecaedro regolare: nel dodecaedro regolare le facce sono pentagoni regolari che si incontrano in ogni vertice a gruppi di tre. Ha 20 vertici e 30 spigoli.
Rappresenta il Cosmo, l’Etere, il Prana.

Dodecaedro stellato

Cosa è un Dodecaedro stellato?

I Solidi Platonici vengono definiti come “Poliedri Regolari Semplici” e non possono essere più di cinque; ma esistono altri quattroPoliedri Regolari non Semplici” chiamati Poliedri di Keplero-Poinsot. Il Dodecaedro stellato è uno di questi e altro non è che la stellazione del Dodecaedro: ha come facce 12 Pentagoni stellati, 12 vertici e 30 spigoli, 5 lati per ogni faccia e 5 spigoli per ogni vertice

La sua storia nel tempo

Basilica di San Marco in Venezia, mosaico a pavimento Paolo Uccello

È un’affascinante forma geometrica che ha catturato l’attenzione di matematici, artisti e filosofi nel corso della storia. Questa forma unica ha una ricca storia che abbraccia diversi secoli, segnata dal suo significato in vari campi di studio e dal suo fascino estetico.

Le origini del dodecaedro stellato possono essere fatte risalire all’antica Grecia, dove fiorì lo studio della geometria. Al matematico e filosofo greco Platone viene spesso attribuito il merito della scoperta e dell’esplorazione di poliedri regolari, incluso il dodecaedro. Platone considerava il dodecaedro un elemento fondamentale dell’universo, associandolo al concetto del quinto elemento o quintessenza, che credeva fossero i corpi celesti.

Mentre Platone si concentrava sul dodecaedro regolare, i matematici successivi iniziarono a studiare le sue stelle. Il processo di stellazione prevede l’estensione delle facce di un poliedro fino a quando non si intersecano per formare nuove facce. Sebbene il concetto di stellazione non sia stato esplicitamente descritto nei testi greci antichi, ha attirato l’attenzione durante il Rinascimento, in particolare attraverso le opere dell’astronomo tedesco Johannes Kepler.

Keplero, nella sua ricerca per comprendere l’armonia dell’universo, esplorò le stelle dei poliedri regolari, incluso il dodecaedro. Nel suo libro “Harmonices Mundi” (L’armonia del mondo), pubblicato nel 1619, Keplero descrisse il dodecaedro stellato come una forma celeste che incarna l’armonia del cosmo.

Soprattutto nel Medioevo il Pentagono e il Pentagramma rappresentavano il Microcosmo in rapporto al Macrocosmo, l’Uomo in rapporto a Dio, l’Aspirazione all’Armonia, all’Ordine e alla Perfezione.

Questa forma continuò ad affascinare matematici e artisti nei secoli successivi. Nel XIX secolo, l’artista e matematico belga Jean-Charles de Borda introdusse il termine “stellato” per descrivere il processo di estensione delle facce di un poliedro. Il suo lavoro ha influenzato un’ulteriore esplorazione delle stelle e delle loro proprietà.

Escher, M.C. (1948) Stars

Una delle raffigurazioni più famose del dodecaedro stellato si trova nelle opere dell’artista olandese M.C. Escher. Le stampe intricate e strabilianti di Escher presentavano spesso tassellazioni e forme geometriche complesse, tra cui il dodecaedro stellato. Le sue opere d’arte hanno portato la bellezza dei concetti matematici a un pubblico più ampio, diffondendo il dodecaedro stellato come oggetto di fascino artistico.

Al di là del suo fascino estetico, il dodecaedro stellato ha anche un significato nella matematica moderna e nella modellazione computazionale. Serve come esempio di poliedro non convesso e ha applicazioni in vari campi, come la cristallografia, la computer grafica e persino la nanotecnologia.

Oggi, il dodecaedro stellato continua a ispirare matematici, artisti e scienziati allo stesso modo. La sua struttura intricata, le proporzioni armoniose e il significato storico lo rendono un simbolo dell’intersezione tra matematica, arte e filosofia. Che sia ammirato per il suo fascino estetico o studiato per le sue proprietà matematiche, il dodecaedro stellato rimane un emblema senza tempo di bellezza e curiosità intellettuale.

La sua simbologia: Stelle e Amore

Durante il ciclo di otto anni terrestri vi sono cinque congiunzioni tra Sole, Venere e Terra. Se si congiungono con segmenti di retta le posizioni zodiacali in cui si verificano successivamente queste cinque congiunzioni, si ottiene un pentagramma inscritto nel cerchio dello Zodiaco, detto “Pentagramma di Venere“.
Il Dodecaedro, ma soprattutto quello stellato e le sue facce pentagonali, sembrano proprio richiamarsi al percorso di Venere nello spazio.
Il viaggio dell’Amore nel Cosmo che mi ha ricordato il Paradiso di Dante.
Il Paradiso dantesco si conclude così:

A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ‘l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle.

Il Paradiso si rivela essere un luogo luminoso, pacifico in cui l’amore illumina ogni cosa. Dante si trova nell’Empireo: è qui che si trova Dio nella sua essenza, insieme agli angeli e ai beati.
Impossibile comprendere la Volontà Divina e il disegno dell’Altissimo, che pure il poeta ha occasione di vedere, al culmine del suo viaggio. Ma tutto ciò che è divino, per definizione non è umano, e l’anima di Dante trova beatitudine e armonia nella perfezione divina, rinunciando alla comprensione di qualcosa ben oltre i limiti della sua ragione.
Dante è consapevole che l’Amore, motore di tutte le cose, sta ormai muovendo anche il suo desiderio e la sua volontà. Si tratta di un’esperienza di totale comunione, di immedesimazione totale con la Verità, con la Bellezza, con la consapevolezza che Dio è amore e l’amore è la chiave di tutto il mistero della vita e dell’universo.
Dante è parte anch’esso del tutto, come i pianeti e le stelle del cielo, come la luce del sole e come le meraviglie tutte del creato. Il viaggio è finalmente concluso.

In questa forma geometrica ritroviamo questa stessa meravigliosa perfezione: il Dodecaedro stellato è uno strumento di consapevolezza potente e può essere usato per accelerare il risveglio spirituale e il corpo d’amore. Questa stella è speciale proprio perché nasce attorno a un dodecaedro.

Qual è il suo messaggio principale per noi?

In ambito evoalchemico possiamo considerarlo un potente simbolo per la co-creazione divina/umana. Stimola il centro del cuore e aiuta a spostare l’energia su nuovi livelli di consapevolezza cosciente. I 12 punti stellati attivano tutti i sistemi sottili del corpo umano, creando un’esperienza pacifica nella polarità integrata dell’energia femminile e maschile. Il Dodecaedro Stellare produce una calda sensazione di trascendenza con la sua bellezza simmetrica e irradia di naturale luminosità qualsiasi campo.

Il Dodecaedro è in assoluto la figura geometrica, il solido platonico che più di tutti rappresenta l’universo e la sua perfezione. La sua stellazione ne è amplificazione.

Come utilizzare il Dodecaedro stellato in chiave evolutiva

Ogni figura cosmica, ogni geometria sacra è portatrice di misteri e segreti già conosciuti all’animo umano.
Per riportarli a coscienza e divenirne consapevoli, possiamo compiere delle pratiche al fine di contattare la loro energia che stimoli la riattivazione in noi. Vi propongo di seguito delle pratiche che trovo utili con tutte le geometrie.

Pratica 1: Fissare
Fissa o guarda per pochi istanti il Solido Platonico. Puoi farlo anche con tutti se li hai, uno alla volta.
Se non hai i Solidi Platonici in forma cristallina, basterà anche solo una foto o una stampa grafica.
Puoi scegliere qualsiasi solido: per il suo significato spirituale o quello che risuona con te in questo momento.
Concentrati sul punto centrale della geometria.
Prenditi il ​​tempo necessario e consenti alla sua energia di entrare nel tuo sistema.
Osserva semplicemente ciò che senti e come il tuo corpo risponde a questa geometria, senza giudizio.
Quando ritieni che sia sufficiente, prendi il solido platonico successivo e puoi ripetere questo esercizio per ogni solido.

Esercizio 2: Meditazione
Medita con il tuo oggetto o immagine geometrica sacra. Puoi sederti o sdraiarti e prenderti un po’ di tempo per sentirti a tuo agio. Tieni la tua geometria in mano o posiziona il Solido Platonico sul centro energetico che vuoi trattare. Chiudi gli occhi o, se preferisci, fissa un punto che ti sembra rilassante.
Prenditi il ​​tempo e consenti alla sua energia di entrare nel tuo sistema. Osserva ogni sensazione o formicolio.
Puoi continuare questa meditazione con i seguenti esercizi.

Esercizio 3: Esercizio di respirazione
Fai un esercizio di respirazione (consapevole), mentre mediti o guardi i Solidi Platonici.
Inizia osservando il tuo respiro, non devi cambiare nulla, lascia semplicemente che il tuo respiro naturale sia così com’è.
Quando ti senti più rilassato, puoi iniziare ad approfondire il respiro. Immagina di inspirare attraverso o verso la geometria, a seconda di dove la tieni.
Se tieni la geometria davanti alla gola, ad esempio, immagina di inspirare attraverso la geometria in quel punto esatto e in profondità nel tuo corpo.
Se tieni la geometria davanti alla pancia o vicino alle gambe o ai piedi, puoi immaginare di inspirare verso questo spazio del tuo corpo.
E lascia che il tuo corpo venga inondato dalla sua energia. Ad ogni inspirazione: inspira l’energia. Ed espira ciò che desideri lasciare andare.
E infine, lascia che il tuo respiro ritorni al suo stato naturale.

Esercizio 4: Scansione corporea
Scansiona il tuo corpo e i tuoi centri energetici. Inizia concentrandoti sui tuoi piedi, come si sentono? Osserva e rilassa questa parte del tuo corpo.
Avvicinati alle gambe e scansiona ogni parte e procedi, salendo.
Se noti che un  punto potrebbe aver bisogno di maggior attenzione, posiziona il Solido Platonico corrispondente su quel centro e rilascia ogni tensione, rilassati ancora di più.
Se hai difficoltà a rilasciare la tensione, prova a contrarre i muscoli in quel punto e poi rilasciali di nuovo.
Dopo aver scansionato tutto il tuo corpo dai piedi alla corona, prenditi un momento per osservare tutto il tuo corpo.
Puoi proseguire con l’esercizio successivo o terminare il tuo esercizio tornando lentamente a questa realtà, muovendo per primi i piedi e le mani.

Esercizio 5: Immagina
Immagina i solidi platonici, uno per uno. Inizia con il Tetraedro, immagina questa geometria davanti a te. Puoi anche giocare un po’ con questo oggetto, puoi girarlo o capovolgerlo.
Come ti sembra questa geometria? Se vedi l’intera geometria così com’è, lasciala crescere finché potrai addirittura sederti o sdraiarti al suo interno.
Immagina di muoverti al suo interno. Senti l’energia di questa geometria e senti come il tuo sistema risponde ad essa.
Permetti al tuo corpo di vibrare su questa frequenza. Ad ogni inspirazione, consenti all’energia di entrare ancora di più nel tuo corpo. Ad ogni espirazione, allevia qualsiasi tensione o lascia andare ciò che non risuona. Osserva ciò che senti. Forse ti senti sollevato, come se stessi fluttuando. Oppure potresti sentirti con i piedi per terra, sentendoti un po’ pesante.
Forse senti un formicolio o una parte del tuo corpo è calda. Oppure niente di tutto questo. Va tutto sempre bene.
Puoi ripetere questo esercizio con ogni altro solido platonico.

Quando hai finito gli esercizi, torna lentamente nella stanza. Inizia approfondendo il respiro. Osserva il tuo corpo e inizia a muovere le dita dei piedi e delle mani.
Resta in osservazione nei giorni successivi per svelare quali qualità hanno riattivato in te. Ognuno di noi è diverso e non esistono verità assolute.
La Verità è quella che risuona in Te.

Benedizioni & Miracoli,

Tamara

Fonti: 

Serena di Battista, sololibri.net

Chambers, W., & Chambers, R. (1881) Un dizionario di conoscenza universale per il popolo. Filadelfia, PA: J. B. Lippincott & Co.

Kepler, J. (1619) Harmonices Mundi [Armonia dei Mondi]